1. GENERALITA’
OBIETTIVO
Questo documento ha lo scopo di dare norme sulla buona preparazione
dei medicinali in farmacia, per garantire la qualità come supporto
imprescindibile all'efficacia e alla sicurezza del medicinale.
La preparazione dei medicinali su ordinazione del medico (preparato
o formula magistrale) o in base alle indicazioni di una farmacopea dell'Unione
Europea (preparato o formula officinale) è una componente importante
dell'esercizio della professione di farmacista.
La qualità, l'efficacia e la sicurezza dei medicinali preparati
dal farmacista tuttavia non dipendono soltanto dalla sua professionalità,
dalla sua competenza scientifica e dalla continua interazione con il medico
prescrittore e con il paziente. Esse dipendono anche dall'accurata organizzazione
e dal costante controllo che il farmacista dedica al lavoro di preparazione
del medicinale in tutte le fasi, anche successive alla sua vendita.
L'organizzazione di un efficiente sistema integrato di gestione, che
garantisca il controllo continuo e la documentabilità del lavoro
svolto dalla farmacia, risponde all'esigenza fondamentale di salvaguardare
la salute del paziente. In questo modo si fornisce inoltre un riferimento
certo sia all'autorità sanitaria per valutare la qualità
del processo di preparazione, sia al farmacista e al medico prescrittore
per le rispettive responsabilità legali (con la possibilità
di tutelare la loro professionalità ) e per poter ripetere eventualmente
la preparazione.
Il sistema integrato di gestione è utilizzabile anche ai fini
di un eventuale accreditamento nell'ambito del Sistema di Assicurazione
della Qualità.
PRINCIPI GENERALI La buona pratica di preparazione dei medicinali in
farmacia è basata sui seguenti principi generali:
-
adeguatezza delle risorse strutturali, strumentali, umane, organizzative
e gestionali alla tipologia e al carico di lavoro svolto dalla farmacia,
-
identificazione delle responsabilità,
-
qualità delle materie prime,
-
controllo costante e documentato sulle fasi di lavoro,
-
manutenzione, calibrazione e aggiornamento della strumentazione,
-
aggiornamento continuo e specifico del personale.
CAMPO DI APPLICAZIONE Le norme di seguito descritte si applicano alle preparazioni,
magistrali o officinali, eseguite in farmacia, sia essa aperta al pubblico
che ospedaliera.
La farmacia che esegue preparati officinali
non sterili su scala ridotta e preparati magistrali non sterili può
discostarsi in parte da quanto descritto nei paragrafi che seguono,
purche¨sia in grado di mantenere sotto controllo, dimostrandolo, l'intero
processo.
2 GESTIONE DELLA QUALITA' IN FARMACIA
Il sistema di controllo attraverso il quale viene gestita la qualità
è generalmente chiamato Sistema di Assicurazione della Qualità
(SAQ).
La complessità e la formalizzazione del sistema di assicurazione
della qualità dipendono dalla tipologia e dal carico di lavoro della
farmacia. Comunque la farmacia nella quale si eseguono preparazioni deve
mantenere costantemente sotto adeguato controllo tutte le fasi del processo
preparativo.
La gestione della qualità in farmacia si basa essenzialmente
su tre strumenti: responsabilità, pianificazione e documentazione
delle attività.
RESPONSABILITA'.
Il farmacista titolare o direttore è il responsabile generale.
All'interno della gestione della qualità, ha le seguenti responsabilità
:
-
definire gli obiettivi e la politica della qualità della farmacia,
-
assicurare le risorse necessarie per raggiungere e mantenere il livello
di qualità stabilito,
-
assegnare le responsabilità per le attività critiche,
-
riesaminare periodicamente il sistema per assicurare che gli obiettivi
siano definiti in modo adeguato e siano raggiunti in modo efficiente.
E' altresì responsabilità del farmacista titolare o direttore
fare in modo che le attività di preparazione e il normale servizio
ai pazienti non si ostacolino a vicenda.
Le attività da considerare critiche per il livello di qualità
della farmacia sono discusse ai capitoli 3-12. Esse devono essere sempre
effettuate sotto il controllo di un responsabile.
PIANIFICAZIONE
La pianificazione delle attività della farmacia in funzione
degli obiettivi di qualità è essenziale ed è una attribuzione
tipica della dirigenza della farmacia. Tuttavia la pianificazione deve
essere integrata a tutti i livelli nelle attività della farmacia,
dal magazzino all'archivio. L'efficacia della pianificazione è direttamente
correlata all'efficienza con cui la farmacia è in grado di rispondere
anche alle richieste che per loro natura non possono essere facilmente
programmate.
Ciascuna farmacia deve stabilire proprie regole di comportamento per
il funzionamento del laboratorio e convalidare, per quanto possibile, i
processi di allestimento dei medicinali; la convalida di un processo è
un programma documentato che dà un elevato livello di sicurezza
sulla assunzione che quel processo produrrà costantemente un risultato
conforme alle specifiche predeterminate ed agli attributi di qualità.
DOCUMENTAZIONE DELLE ATTIVITA'.
Per le attività descritte ai capitoli 3-12, la farmacia deve
utilizzare procedure scritte, periodicamente aggiornate, che possono essere
in forma cartacea e/o elettronica.
Nel caso che siano solo in forma elettronica, le procedure devono essere
comunque di facile accesso al personale addetto.
L'attività connessa con la preparazione dei medicinali sia direttamente
sia indirettamente (per esempio: attribuzione delle mansioni, acquisti,
immagazzinamento, archiviazione) deve essere documentata. La documentazione
delle materie prime e delle preparazioni descritta al capitolo 5 deve essere
in forma cartacea.
L'archivio che contiene la documentazione deve essere efficacemente
protetto. Il titolare o il direttore della farmacia nomina il responsabile
dell'archivio.
3. PERSONALE.
3.1. Il personale addetto alla preparazione dei medicinali nel laboratorio
della farmacia deve avere la qualifica e la competenza necessarie. Il responsabile
di ciascuna preparazione è un farmacista, il quale può fare
eseguire, se le attività di preparazione sono significative nella
farmacia, parte delle operazioni più semplici e ripetitive da personale
tecnico o tirocinante, purché autorizzato e sotto la sua diretta
supervisione e la sua responsabilità; in ogni caso il personale
operante deve essere adeguato alla quantità di lavoro svolto dalla
farmacia.
3.2. Compiti e responsabilità devono essere attribuiti in modo
chiaro e per iscritto. Devono essere stabiliti dei programmi dettagliati
che prevedano delle procedure di istruzione ai compiti specifici assegnati
al personale che opera nel laboratorio, in particolare per quello la cui
attività può influire sulla qualità dei medicinali
preparati.
Le operazioni già convalidate che richiedano l'uso di mezzi
meccanici o semiautomatici possono essere eseguite anche dal personale
tecnico o da tirocinanti, sotto la diretta responsabilità ``in vigilando''
del farmacista preparatore. In ogni caso il personale tecnico e i tirocinanti
possono essere adibiti solo a compiti ben individuati e limitati e devono
essere debitamente istruiti nelle loro mansioni in modo da comprenderne
l'importanza ai fini della qualità; i loro compiti devono essere
precisi ed inequivocabili, dati per iscritto ed aggiornati se necessario.
3.3. La qualità dei medicinali preparati in farmacia deriva dalla
capacità e dalla specifica competenza del farmacista addetto, il
quale, pertanto, va incoraggiato ad approfondire le proprie conoscenze
seguendo corsi di aggiornamento e seminari specifici, disponendo di testi
scientifici e pubblicazioni tecniche che gli consentano una continua informazione
post-universitaria e ricorrendo, se necessario, alla consultazione e al
confronto con colleghi già esperti.
4. LABORATORIO E ATTREZZATURE.
4.1. Il laboratorio della farmacia deve essere adeguato ad assicurare
le corrette operazioni di preparazione, confezionamento, etichettatura
e controllo dei medicinali. La zona destinata alla preparazione deve essere
separata o deve avere la possibilità di essere isolata mediante
una funzionale compartimentazione che ne impedisca l'attraversamento; in
ogni caso, durante l'attività di preparazione dei medicinali l'accesso
alla zona di lavoro deve essere controllato e riservato al personale addetto
a quel preciso compito.
Il laboratorio deve avere le pareti, il soffitto e il pavimento di
materiale non poroso, preferibilmente liscio, resistente e non sgretolabile,
privo di parti che perdono il rivestimento, capace di sopportare l'acqua
calda e i detergenti; la pulizia deve avvenire regolarmente secondo procedure
appropriate, che garantiscano la massima igiene e, se le circostanze lo
richiedono, la sanitizzazione dell'ambiente. Il laboratorio deve avere
un piano di lavoro di materiale inerte, resistente, di facile pulizia e
disinfezione, se necessario.
Le condizioni ambientali come la luce solare, l'illuminazione, la temperatura,
l'umidità, la ventilazione, ecc. devono essere appropriate e tali
da non esercitare effetti negativi, direttamente o indirettamente, sulla
preparazione dei medicinali e sul corretto funzionamento delle apparecchiature;
se necessario, le condizioni ambientali devono poter essere controllate
per adattarle alle varie esigenze.
Il laboratorio deve essere mantenuto sempre libero da qualunque infestazione
mediante adeguate misure preventive.
Il laboratorio deve essere soggetto ad un adeguato programma di manutenzione
periodica.
4.2. Le strutture presenti devono essere conformi alla vigente normativa
sotto il profilo della sicurezza e devono rispondere ai requisiti richiesti
dal sistema di assicurazione della qualità sotto il profilo del
controllo, del funzionamento e della gestione delle emergenze derivanti
da rotture o interruzioni di corrente. Il laboratorio dovrebbe poter disporre
di gruppi di continuità elettrica allo scopo di assicurare in condizioni
di emergenza il continuo funzionamento di apparecchi che hanno un impatto
sulla qualità della preparazione; tali gruppi di continuità
devono essere soggetti a manutenzione e controllo.
4.3. Le apparecchiature, gli utensili, il corredo di vetreria e la strumentazione,
oltre quello minimo previsto dalla Tabella n. 6 della F.U., devono essere
adeguati al numero ed alla natura delle preparazioni abitualmente eseguite.
Le apparecchiature non devono alterare le sostanze con cui vengono
a contatto, né contaminarle con prodotti, come i lubrificanti, necessari
al loro funzionamento; esse dovrebbero essere facilmente smontabili per
consentirne una regolare pulizia. La vetreria e la strumentazione devono
essere accuratamente pulite dopo ogni utilizzo e, se necessario, disinfettate
e sterilizzate; la vetreria, gli utensili e le apparecchiature devono essere
conservati adeguatamente in apposita zona.
Nella preparazione di medicinali sterili si deve usare solo vetreria
sterile e parti sterili monouso oppure sterilizzate mediante trattamento
convalidato periodicamente.
Tutte le apparecchiature, in particolare quelle che generano movimento
o riscaldamento, devono essere utilizzate da personale all'uopo addestrato
secondo procedure scritte.
Gli strumenti di misura devono essere periodicamente e regolarmente
controllati e calibrati secondo dei programmi di uso e di manutenzione
che prevedano anche semplici procedure di verifica dello strumento prima
di ogni utilizzazione.
5. DOCUMENTAZIONE IN FARMACIA
Per realizzare il sistema di assicurazione della qualità è
necessaria una documentazione, scritta o su sistema informatico, redatta
in modo chiaro onde evitare ambiguità di interpretazione, datata
e sottoscritta dal titolare o dal direttore o da un responsabile da lui
appositamente nominato.
Devono esistere almeno le procedure principali previste dal sistema
di assicurazione della qualità.
Tutta la documentazione deve essere conservata in un apposito archivio,
efficacemente protetto e accessibile soltanto al personale autorizzato.
La documentazione relativa al processo di preparazione riguarda:
-
i locali,
-
le attrezzature,
-
le materie prime,
-
i preparati magistrali ed officinali.
Locali
Deve essere disponibile la documentazione relativa all'idoneità
dei locali e alla manutenzione periodica (vedi paragrafo 4.1).
Attrezzature
I manuali di istruzioni per l'uso delle attrezzature devono essere
disponibili con la relativa documentazione di manutenzione e di convalida.
Materie prime
La documentazione delle materie prime deve contenere almeno le seguenti
informazioni:
-
denominazione comune e/o nome chimico,
-
quantità acquistata,
-
data di arrivo,
-
numero di lotto, nome del produttore e nome dell'eventuale distributore;
-
eventuale numero di riferimento interno attribuito dal farmacista,
-
certificato di analisi, datato e sottoscritto dal responsabile di
qualità del produttore, che riporti la rispondenza ai requisiti
di farmacopea o alle specifiche di qualità del produttore, la data
limite di utilizzazione e/o di rititolazione, le condizioni di conservazione
e di manipolazione, tipo e risultati degli eventuali controlli eseguiti
dal farmacista,
-
accettazione o rifiuto per l'utilizzazione nella preparazione, datata
e firmata dal farmacista responsabile.
Preparati magistrali e officinali
La documentazione deve riportare:
-
data di preparazione,
-
composizione quali-quantitativa completa, forma farmaceutica e posologia,
se nota,
-
numero di riferimento interno o numero di lotto del fornitore delle
sostanze utilizzate, con l'indicazione di quelle utilizzate per motivi
tecnologici,
-
riferimento alle procedure operative,
-
data limite di utilizzazione,
-
contenitore utilizzato, se necessario o previsto dalle procedure,
-
copia dell'etichetta oppure le avvertenze da riportare in etichetta,
se necessario,
-
nome e firma del preparatore,
-
risultati dei controlli di qualità effettuati,
-
accettazione o rifiuto della preparazione, datata e firmata dal farmacista
responsabile.
Per i preparati magistrali la documentazione deve anche riportare:
-
numero progressivo,
-
nome del medico prescrittore,
-
nome del paziente, ove indicato.
Per i preparati officinali la documentazione deve anche riportare:
-
nome del preparato,
-
numero di lotto e sua consistenza numerica.
6. MATERIE PRIME
La scelta delle materie prime (principi attivi, eccipienti e solventi)
da impiegare deve essere basata sulla ``conoscenza della qualità
''. Con questo termine si intende la conoscenza:
-
delle varie specifiche di qualità riportate nelle monografie della
Farmacopea in vigore o in una delle Farmacopee degli Stati Membri della
Unione Europea.
In assenza di tale monografia si fa riferimento alle specifiche di
qualità fornite dal produttore. Tutte le materie prime utilizzate
devono comunque soddisfare alla monografia generale di Farmacopea ``Sostanze
per uso farmaceutico'';
-
del periodo entro il quale, come indicato dal produttore, il prodotto deve
essere utilizzato.
6.1. La scelta della fonte di approvvigionamento delle materie prime deve
essere effettuata considerando la qualificazione del fornitore che deve
dare ogni garanzia per l'attestazione della qualità del prodotto
venduto.
Per essere qualificato un fornitore, per ogni materia prima, deve attestare:
-
la provenienza e il nome del produttore (qualora il fornitore sia un rivenditore),
-
il lotto di produzione,
-
la data limite di utilizzazione e/o di rititolazione,
-
l'indicazione dell'appartenenza allo stesso lotto di produzione di tutta
la quantità di materia prima fornita,
-
certificato di analisi, datato e sottoscritto dal responsabile di qualità
del produttore, che riporti la rispondenza ai requisiti di farmacopea o
alle specifiche di qualità del produttore, la data limite di utilizzazione
e/o di rititolazione, le condizioni di conservazione e di manipolazione,
-
le eventuali impurezze presenti e la loro concentrazione.
6.2. La conservazione delle materie prime deve essere fatta seguendo le
indicazioni del produttore.
6.3. Prima dell'uso nella preparazione, le materie prime devono essere
sottoposte a controlli allo scopo di accertarne la qualità e l'idoneità
all'uso. Il controllo deve comprendere l'analisi quali-quantitativa sia
del principio attivo (purezza del composto) che delle sostanze correlate
(impurezze) la cui concentrazione deve essere contenuta nei limiti di accettabilità
menzionati dalle specifiche di qualità. Può essere accettata
la certificazione dettagliata della ditta produttrice/fornitrice, ma rimane
comunque responsabilità del farmacista accertare l'identità,
lo stato di conservazione, la data limite di utilizzazione per ogni materia
prima impiegata.
6.4. Le droghe vegetali devono essere fornite alla Farmacia in confezione
integra, recante in etichetta, anche le seguenti indicazioni:
-
denominazione della droga e nome botanico della pianta secondo il nome
scientifico della specie ufficialmente riconosciuto ed accettato dalle
farmacopee o da documenti scientifici particolarmente qualificati, con
eventuale indicazione, in parentesi, dei sinonimi più utilizzati,
-
luogo di origine della droga,
-
se ottenuta da pianta spontanea o coltivata,
-
data di raccolta, data di confezionamento e data limite di utilizzazione,
-
forma di presentazione della droga (se polvere con indicazione del numero),
-
il titolo, che deve essere riferito al o ai principi attivi o costituenti
caratteristici o ad altri caratteri specifici, riportati nelle singole
monografie.
7. OPERAZIONI DI PREPARAZIONE
Tutte le procedure e le istruzioni di lavoro devono essere riportate
in forma scritta, in dettaglio e devono essere corredate di un foglio di
lavoro in cui vengano riportate, anche dall'operatore, le varie fasi della
preparazione. Nelle istruzioni andranno anche indicati tutti i controlli
da eseguire. Nel caso di preparazioni magistrali potranno essere sufficienti
istruzioni più generiche a seconda della forma farmaceutica.
Procedure particolari dovranno essere previste in caso di utilizzazione
di prodotti pericolosi e/o nocivi.
Le istruzioni dovranno essere periodicamente aggiornate.
Il farmacista responsabile della preparazione deve individuare gli
eventuali punti critici delle operazioni di preparazione nei quali eseguire
gli opportuni controlli.
In ogni caso prima di iniziare la preparazione si devono eseguire le
seguenti verifiche:
-
formulazione e composizione (dose, compatibilità e stabilità
chimico-fisica),
-
materie prime (identità, conservazione, corrispondenza alla
formulazione da eseguire, data limite di utilizzazione e/o di rititolazione),
-
contenitori (qualità ed idoneità alle caratteristiche
della preparazione),
-
locali,
-
apparecchiature (pulizia e corretto funzionamento),
-
abbigliamento idoneo alla preparazione.
L'operatore dovrà inoltre eseguire preventivamente tutti i calcoli
numerici relativi alle quantità dei vari prodotti che dovranno essere
utilizzati, facendo particolare attenzione alle cifre significative da
considerare in base all'ordine di grandezza delle quantità delle
singole sostanze da utilizzare.
Le operazioni di preparazione non devono essere interrotte per assolvere
altri compiti.
Di norma non devono essere eseguite contemporaneamente preparazioni
diverse dallo stesso operatore.
Qualora si operasse in contemporanea nello stesso ambiente, dovranno
essere adottate tutte le precauzioni, compresi eventuali controlli sul
prodotto finito, necessarie ad evitare possibili contaminazioni crociate.
Dopo ogni preparazione tutte le apparecchiature e strumentazioni utilizzate
dovranno essere trattate come descritto nel capitolo 4. Laboratorio e attrezzature.
Per ogni preparazione dovranno essere riportate, per iscritto, tutte
le sostanze utilizzate, le operazioni eseguite e le eventuali osservazioni
del preparatore come descritto nel capitolo 5. Documentazione in farmacia.
L'etichetta dovrà essere compilata secondo quanto riportato
al capitolo 9. Confezionamento ed etichettatura.
8. CONTROLLO DI QUALITA' DEL PREPARATO
La qualità e di conseguenza la sicurezza e l'efficacia del preparato
dipendono dall'uso corretto dei componenti, dai calcoli eseguiti, dall'accuratezza
e dalla precisione delle pesate e dei volumi, dal rispetto delle procedure
e da appropriate condizioni operative.
Per i preparati magistrali i controlli di qualità sul prodotto
finito possono essere limitati a semplici operazioni di verifica; per i
preparati magistrali devono essere garantiti anche i limiti di accettabilità,
di norma entro il 10 per cento del dichiarato.
Il preparatore assicura sotto la sua personale responsabilità
e documenta la qualità e la quantità dei prodotti usati,
la correttezza delle operazioni eseguite e l'esatta rispondenza alle procedure
stabilite in accordo con codici di preparazione accreditati dalla Federazione
degli Ordini dei farmacisti italiani.
Il farmacista responsabile deve comunque sempre effettuare, qualunque
sia il tipo e la quantità del preparato allestito, alcuni controlli
sul prodotto finito, eseguiti da personale con formazione ed esperienza
lavorativa documentate.
Controlli da effettuare sul prodotto finito:
-
verifica della correttezza delle procedure eseguite,
-
controllo dell'aspetto,
-
controllo del confezionamento e in particolare della sua tenuta,
-
verifica della corretta compilazione dell'etichetta compresa l'indicazione
delle modalità di conservazione e di vendita.
Inoltre, nelle forme farmaceutiche a dose unica si controllerà :
-
l'uniformità di massa che deve essere accertata su un campione
la cui dimensione dipende dalla consistenza numerica delle dosi forma.
Nessuna dose forma del campione dovrà discostarsi dal 10 per cento
del peso medio.
Nel caso delle capsule, il controllo dell'uniformità di massa si
effettuerà sulle capsule piene, .
-
la quantità o il numero di dosi forma da dispensare.
Nel caso di soluzioni si controllerà :
-
l'aspetto e l'assenza di particelle visibili a occhio nudo,
-
il pH, se necessario.
Nel caso di emulsioni o sospensioni si controllerà :
-
l'aspetto del preparato,
-
la ridispersibilità delle fasi.
Qualora si preparino forme farmaceutiche obbligatoriamente sterili o a
carica microbica controllata si deve fare riferimento al capitolo 11. Aspetti
microbiologici dei preparati.
Per i preparati officinali eseguiti in scala ridotta la verifica sperimentale
della conformità del preparato alle singole specifiche riportate
nella Farmacopea, ovvero alle specifiche della singola monografia della
preparazione farmaceutica, alle specifiche delle monografie generali attinenti
e alle specifiche delle monografie di materie prime deve intendersi obbligatoria
(vedere: Prescrizioni Generali della Farmacopea Ufficiale, Monografie di
Preparazioni farmaceutiche specifiche).
Ciò non implica (vedere Prescrizioni Generali della Farmacopea
Europea, Generalità ) che sia obbligatorio effettuare l'insieme
dei saggi di ciascuna monografia connesso con il preparato per valutare
la conformità alla Farmacopea. Possono essere infatti usati, al
fine di controllo, metodi alternativi a condizione che permettano, senza
equivoci, di decidere che le norme di Farmacopea sarebbero state soddisfatte
qualora fossero stati usati i metodi ufficiali.
Per queste preparazioni è opportuno conservare, per eventuali
verifiche, un campione significativo, per ogni lotto preparato, almeno
per un tempo pari al 20 per cento oltre il limite di validità della
preparazione stessa; nel caso di forme farmaceutiche solide orali officinali
la cui composizione quali-quantitativa dei principi attivi è uguale
a quella di un medicinale autorizzato all'immissione in commercio è
necessaria, se del caso, la verifica della dissoluzione in vitro paragonata
ai dati ottenuti dalla dissoluzione in vitro del ``prodotto innovativo''.
Il controllo finale dovrà essere eseguito da una persona diversa
da quella che ha effettuato la preparazione, secondo quanto previsto dal
sistema di qualità adottato dal laboratorio di preparazione (vedere
capitolo 2. Gestione della qualità in farmacia).
Il farmacista può eseguire i controlli in farmacia o farli eseguire
da un laboratorio esterno pubblico o privato certificato.
I preparati officinali non in scala ridotta non rientrano nell'attività
preparatoria del farmacista.
9. CONFEZIONAMENTO ED ETICHETTATURA.
9.1. Il contenitore primario deve essere scelto tra quelli previsti
dalla farmacopea in vigore, debitamente certificato dal fabbricante, idoneo
alle caratteristiche della preparazione e in grado di garantire la qualità
del preparato per tutto il suo periodo di validità. Il contenitore
primario potrà essere sigillato qualora esigenze tecniche lo rendano
consigliabile (per es. blister, bustine termo-saldate, ecc.); deve poter
essere utilizzato con facilità dal paziente, consentire agevolmente
e razionalmente il prelievo del medicinale, essere proporzionato al contenuto
ed avere, se necessario, una chiusura a prova di bambino.
Il contenitore primario deve essere pulito prima dell'utilizzazione
secondo un programma che preveda anche il risciacquo con acqua deionizzata,
l'asciugatura e, se richiesto, la disinfezione e l'eventuale sterilizzazione.
9.2. L'etichettatura, fermo restando il disposto all'art. 37 del R.D.
30 settembre 1938, n. 1706, deve riportare, chiaramente ed in modo facilmente
leggibile ed indelebile:
-
il nome, indirizzo e numero di telefono della farmacia,
-
il nome del medico prescrittore, nel caso di preparati magistrali
e, se del caso, il nome del paziente, ove indicato,
-
l'indicazione che consente di risalire alla documentazione,
-
la data di preparazione e la data entro la quale il medicinale deve
essere utilizzato,
-
il titolo della monografia nel caso di preparati officinali,
-
la quantità e/o il numero di dosi forma,
-
la composizione quali-quantitativa dei principi attivi e qualitativa
di tutti gli eccipienti impiegati; nel caso di preparazioni iniettabili
la composizione quali-quantitativa completa. I componenti, incluse le droghe
vegetali, devono essere indicati con la denominazione comune,
-
altre indicazioni previste da leggi e regolamenti,
-
dettagliate istruzioni e eventuali precauzioni per il corretto uso
e conservazione, l'indicazione ``Tenere fuori dalla portata dei bambini''
e, se del caso, le modalità di eliminazione dei contenitori e del
contenuto non utilizzato. In mancanza di spazio, le indicazioni potranno
essere riportate su un'etichetta aggiuntiva applicata sul contenitore o,
qualora ciò non fosse possibile, fornite su un foglio opportunamente
allegato al contenitore stesso, anche ricorrendo all'uso di pittogrammi.
10. STABILITA' DEL PREPARATO
Il farmacista nell'assegnazione della data limite per l'utilizzazione
delle preparazioni da lui effettuate, oltre ai fattori connessi con la
natura della preparazione e con la procedura della stessa, deve consultare
ed applicare la pertinente documentazione e letteratura di carattere generale
ed in particolare, se disponibile, quella concernente la singola e specifica
preparazione in atto tenendo anche presente:
-
la natura delle sostanze ed i processi che possono indurre degradazione
(fotosensibilità, termolabilità ecc.),
-
la natura del contenitore e le possibili interazioni contenitore-preparazione
inclusi eventuali fenomeni di adsorbimento,
-
le previste condizioni di conservazione,
-
la compatibilità con gli eccipienti,
-
la possibile degradazione degli eccipienti stessi,
-
la durata della terapia.
In assenza di informazioni sulla stabilità devono essere osservati,
per preparati non sterili, i seguenti limiti di utilizzazione della preparazione
stessa conservata nelle condizioni indicate in etichetta: Formulazioni
solide, liquide non acquose o con un contenuto alcoolico non inferiore
al 25 per cento Non oltre il 25 per cento del più breve periodo
di validità dei componenti utilizzati; tale periodo non può
comunque superare i 6 mesi.
Per tutte le altre formulazioni Utilizzare entro 30 giorni dalla data
di preparazione.
Questo limite deve essere ridotto o può essere superato solo
sulla base di specifiche conoscenze ed accorgimenti connessi con la contaminazione
microbica del preparato e con le caratteristiche chimico-fisiche dei suoi
componenti.
Anche per quanto riguarda la stabilità dei prodotti sterili
il farmacista, oltre a quanto riportato nel capitolo.
11. Aspetti microbiologici dei preparati, deve fare riferimento, se
disponibile, a documentazione e letteratura concernente la singola specifica
preparazione. Nei casi di assenza di informazioni il preparato deve essere
utilizzato entro 30 giorni dalla data di preparazione.
11. ASPETTI MICROBIOLOGICI DEI
PREPARATI.
11.1. PREPARATI OBBLIGATORIAMENTE STERILI.
11.1.1. I preparati parenterali, oftalmici e altri dichiarati sterili,
devono soddisfare ai requisiti di sterilità. I materiali e i metodi
utilizzati devono garantire la sterilità ed evitare l'introduzione
e la crescita dei microrganismi.
L'assicurazione della sterilità è garantita solamente
dalla stretta osservanza delle norme di buona preparazione, da ambienti
dedicati, da appropriate attrezzature, da personale qualificato, dalle
procedure di pulizia e di disinfezione, dal ciclo di sterilizzazione utilizzato,
dalle tecniche asettiche impiegate, dai monitoraggi microbiologici ambientali.
I preparati magistrali ed officinali, devono soddisfare al saggio di
sterilità (2.6.1) e al saggio delle endotossine batteriche (2.6.14),
se prescritti in monografia.
Per i preparati somministrati entro i limiti temporali definiti dal
sistema convalidato non è richiesto il saggio di sterilità;
tuttavia i metodi di preparazione devono assicurare la sterilità.
Qualora sia necessario utilizzare acqua per la preparazione di preparati
sterili, questa deve essere acqua per preparazioni iniettabili, e pertanto
soddisfare ai requisiti della monografia Acqua per preparazioni iniettabili
(0169).
11.1.2. Gli ambienti di preparazione devono essere separati dagli altri
locali di preparazione. Gli ambienti dovranno essere classificati secondo
il grado di rischio del processo impiegato in conformità all'Allegato
1, Fabbricazione di medicinali sterili, delle Norme di Buona Fabbricazione.
Le preparazioni più a rischio microbiologico devono essere effettuate
in una zona di lavoro a flusso laminare unidirezionale di grado A. La zona
immediatamente circostante deve essere di grado B. I preparati magistrali
sterili descritti al punto Preparato magistrale del Glossario e riconducibili
alle operazioni di miscelazione, diluizione e ripartizione possono essere
allestiti in zone di lavoro a flusso laminare unidirezionale di grado A.
Tale zona è inserita in ambiente dotato di zona filtro con controllo
particellare e microbiologico dell'aria, procedure di accesso e lavoro
rispondenti al sistema di convalida inerente la tipologia di preparazione
in essa eseguita.
Le soluzioni da sterilizzare per filtrazione possono essere preparate
in un locale di grado C e la filtrazione deve essere eseguita in una zona
di grado A, le altre soluzioni non filtrabili devono essere preparate in
una zona di grado A.
L'allestimento dei preparati da sterilizzare in autoclave deve essere
effettuato in un locale di grado almeno D, .o
di grado C per i preparati a rischio di contaminazione microbica. La ripartizione
di questi preparati deve essere effettuata in ambienti di grado almeno
C, o di grado A per i preparati a rischio di contaminazione microbica.
Le preparazioni pericolose (per es. preparati tossici, antitumorali,
radiofarmaci) devono essere manipolate in apposite e dedicate cappe biologiche
di sicurezza.
L'ingresso ai locali deve avvenire tramite appositi locali filtro o
spogliatoi, dello stesso grado del locale in cui si accede, dove il personale
lascia i propri indumenti e dove indossa le dotazioni previste.
Le pareti, i soffitti, i pavimenti devono essere privi di fessurazioni,
con angoli arrotondati ai punti di attacco, lavabili e disinfettabili.
I locali devono essere dotati di un sistema di condizionamento, ventilazione
e filtrazione dell'aria tramite filtri HEPA, con un numero di ricambi per
ora adeguato alle dimensioni del locale e alle attività. Gli impianti
di condizionamento, ventilazione e filtrazione dell'aria devono essere
sottoposti a programmi periodici di manutenzione e devono prevedere adeguati
sistemi di allarme. Tutti i locali devono essere in sovrapressione rispetto
ai locali di classe inferiore, salvo il caso di manipolazione di sostanze
citotossiche.
11.1.3. Poiche¨la qualifica e l'addestramento del personale sono
un aspetto chiave per i preparati sterili, il personale addetto a queste
preparazioni dovrà essere opportunamente addestrato sul corretto
comportamento e sulle tecniche asettiche. Il personale presente nell'area
dedicata alla preparazione sterile dovrà essere limitato a quello
strettamente necessario.
Il tipo di vestizione deve essere adeguato alla classe dell'ambiente.
Per il grado A sono richieste le seguenti dotazioni: un cappuccio che racchiuda
completamente la capigliatura, la bocca, il naso ed eventualmente la barba,
una tuta comprensiva di pantaloni, gambali e guanti. Le dotazioni devono
essere sterili, non devono cedere fibre o particelle, devono essere sostituite
dopo l'uso.
Per gli altri gradi le dotazioni comprendono un copricapo, se necessario
un copri-barba, un indumento dedicato (giacca e pantalone o tuta), delle
scarpe dedicate o delle soprascarpe. Le dotazioni devono essere pulite
e non devono cedere fibre o particelle, devono essere sostituite dopo ogni
uso.
Poiché la pulizia e la disinfezione degli ambienti sono importanti
ai fini di eliminare e mantenere sotto controllo gli inquinanti microbici,
gli ambienti e le attrezzature devono essere puliti e disinfettati con
regolarità sia all'inizio sia alla fine del processo, secondo apposite
procedure. I disinfettanti utilizzati devono essere a largo spettro d'azione,
utilizzati opportunamente per impedire fenomeni di resistenza, dedicati
e sterilizzati per gli ambienti di grado A. Nelle procedure devono essere
stabiliti i tempi massimi tra la fine del processo e la pulizia. Le attrezzature
pulite devono essere conservate in modo da evitare fenomeni di ricontaminazione.
Prima del processo successivo occorre verificare l'assenza delle sostanze
utilizzate per la pulizia e la disinfezione. Eventuali diluizioni dei disinfettanti
devono essere preparate immediatamente prima dell'uso. Per una valutazione
dell'efficacia delle procedure di pulizia e di disinfezione, si raccomandano
opportune e periodiche verifiche microbiologiche.
11.1.4. Devono essere previste apposite procedure di monitoraggio sia
per le particelle che per i microrganismi, in modo da verificare lo stato
di controllo degli ambienti. Il controllo delle particelle è raccomandato
per la classificazione degli ambienti. I controlli microbiologici dell'aria
ambiente, delle superfici, dei guanti degli operatori devono essere effettuati
con regolarità e con una frequenza maggiore per le operazioni asettiche.
I controlli dovranno essere definiti da un apposito piano di campionamento
commisurato agli ambienti e al loro utilizzo, che riporti i punti di prelievo,
il numero dei saggi, le frequenze dei controlli, le metodiche utilizzate,
le azioni previste al superamento dei valori limite.
Per i valori limite l'attuale riferimento è costituito dall'Allegato
1. Fabbricazione di medicinali sterili, delle Norme di Buona Fabbricazione.
11.1.5. Il processo di sterilizzazione adottato deve essere adeguato
per il tipo di prodotto. Le preparazioni sterilizzate al calore devono
essere sterilizzate nei loro contenitori, mediante un'autoclave dedicata.
Le condizioni di sterilizzazione devono essere, per quanto possibile, quelle
di riferimento della Farmacopea (121 ‚C per 15 min). Opportuni studi di
convalida devono essere eseguiti per la determinazione dei parametri di
sterilizzazione (temperatura, pressione) all'interno della camera dell'autoclave
e del carico. Per ogni ciclo di sterilizzazione deve essere disponibile
la registrazione delle temperature, delle pressioni e dei tempi.
Le preparazioni che per proprie caratteristiche non possono essere
sottoposte ad un trattamento di questo tipo, devono essere sterilizzate
mediante membrane che trattengono i microrganismi e che hanno pori con
un diametro nominale uguale o inferiore a 0,22 l . Le preparazioni sono
quindi ripartite asetticamente in un ambiente di grado A. Ai fini della
sterilità è importante che i tempi tra la preparazione e
la ripartizione siano contenuti.
Data la criticità delle operazioni di ripartizione asettica,
è necessario convalidare le operazioni mediante appositi saggi che
utilizzano idonei terreni di coltura, in sostituzione del prodotto. Questi
saggi di convalida devono simulare il più possibile la preparazione
asettica ed includere tutte le fasi critiche. Il numero delle unità
ripartite con un terreno di coltura deve essere della stessa dimensione
della preparazione. I saggi devono essere effettuati con frequenza annuale
e devono dimostrare, dopo incubazione di 14 giorni a condizioni idonee
di temperatura, l'assenza di unità contaminate.
Per le preparazioni sterilizzate per filtrazione, si dovrà valutare
che il sistema di filtrazione adottato (cartuccia, membrana) sia idoneo
per la preparazione, in termini di portata, tempi di filtrazione, temperatura,
pH.
Si dovrà inoltre valutare l'assenza d'interferenze (assorbimento)
dei costituenti del prodotto con il sistema di filtrazione.
Dovrà essere disponibile la documentazione relativa a: compatibilità
dei materiali costituenti il sistema di filtrazione, sterilità,
assenza di endotossine, sostanze estraibili, sostanze ossidabili, integrità
del filtro correlata con il saggio di ritenzione batterica. L'integrità
del sistema di filtrazione a cartuccia deve essere verificata, almeno al
termine della filtrazione della preparazione, mediante saggi convalidati.
11.2. PREPARATI NON OBBLIGATORIAMENTE STERILI.
11.2.1. I prodotti per i quali è richiesta una carica microbica
controllata devono rispondere ai Requisiti microbiologici delle preparazioni
farmaceutiche (5.1.4).
La garanzia della qualità microbiologica di questi preparati
dipende da una serie di fattori:
-
le materie prime utilizzate,
-
i materiali di confezionamento primari,
-
il personale,
-
il processo di preparazione,
-
i fluidi di processo,
-
le attrezzature,
-
gli ambienti di preparazione e di conservazione.
Il preparatore deve valutare per i fattori sopra descritti il grado di
rischio microbiologico, ai fini di mantenere sotto controllo le fonti di
contaminazione microbica.
11.2.2. Per alcune preparazioni a maggior rischio microbiologico (per
es. prodotti topici) occorrerà valutare la necessità di utilizzare
dei filtri HEPA (per es. flussi laminari).
Le varie fasi del processo di preparazione devono essere attentamente
valutate perche¨possono anch'esse contribuire alla contaminazione microbica
della preparazione. In particolare alcuni parametri del processo di preparazione
(per es. tempo, temperatura, pH), il tipo di formulazione (per es. liquida,
solida, semisolida, assenza di conservanti), possono favorire la crescita
microbica. Pertanto se alcune fasi risultano a rischio, il processo dovrà
essere rivisto in modo da ridurre o eliminare le fasi critiche.
12. CONTRATTI ESTERNI
In considerazione della tipologia e/o del carico di lavoro, la farmacia
può decidere di avvalersi di strutture professionali esterne per
svolgere, fuori dalla farmacia stessa sotto forma di contratto, i controlli
di qualità richiesti per le preparazioni eseguite.
Il contrattista esterno è tenuto ad osservare le normative vigenti
e deve essere certificato nell'ambito del Sistema di Assicurazione di Qualità.
Non viene considerato contrattista esterno il farmacista professionista
o il tecnico che in qualità di consulente presta la sua opera all'interno
della farmacia in attività connesse con la preparazione estemporanea
di medicinali. Egli è tenuto a ottemperare alle procedure esistenti
nella farmacia. Come nel caso dei contrattisti esterni, il responsabile
generale della farmacia ha la responsabilità di scegliere il professionista
o tecnico consulente e di controllare il suo operato.
Nel caso in cui la farmacia aperta al pubblico, pur dotata di adeguato
laboratorio, non possieda le attrezzature necessarie per eseguire una specifica
preparazione (compresse, capsule, fiale o altre preparazioni sterili ecc..)
deve fornire indicazioni sulle farmacie più vicine attrezzate per
eseguire la specifica preparazione richiesta.
I Servizi di Farmacia Ospedaliera invece, nel caso fossero anch'essi
non dotati delle necessarie attrezzature per eseguire alcune specifiche
preparazioni (prodotti sterili, miscele per uso parenterale di nutrizione
artificiale e per chemioterapia antitumorali, altri tipi di miscelazioni
sterili, ecc.) devono attivare dei contratti con altriServizi di Farmacia
di Ospedali pubblici o privati accreditati in grado di eseguire correttamente
le preparazioni richieste oppure, se vi sono le condizioni, ricorrere ai
medicinali preparati industrialmente su richiesta del medico, come da vigente
normativa. In questo caso, la responsabilità di scegliere il contrattista
esterno, controllarlo, accettare e utilizzare il risultato del suo lavoro
ricade sempre sul farmacista responsabile generale. Requisito generale
delle strutture scelte come contrattisti esterni è avere la certificazione
prevista dalla vigente normativa secondo l'attività svolta.
I requisiti specifici dipendono dal settore di attività e sono
oggetto del contratto tra farmacia committente e contrattista esterno.
13. GLOSSARIO
Attività critiche: Le attività che hanno influenza
sulla qualità della preparazione fornita al paziente.
Farmacopea in vigore: La Farmacopea Ufficiale della Repubblica
Italiana (costituita dai testi della XI edizione nonché dai testi
della quarta edizione della Farmacopea Europea, recepita direttamente in
lingua inglese e francese, con i suoi futuri supplementi quadrimestrali)
e tutte le farmacopee nazionali in vigore negli Stati Membri dell'Unione
Europea.
Limiti di accettabilità : L'intervallo numerico entro
il quale dovrà situarsi il risultato di un eventuale dosaggio quantitativo
del(i) principio(i) attivo(i) presente(i) nel preparato. I limiti di accettabilità
sono fissati tenendo conto:
-
della composizione del preparato,
-
della procedura di preparazione,
-
del metodo utilizzato per un eventuale controllo del preparato,
-
del processo di degradazione del principio attivo nel tempo di utilizzazione
del preparato.
Preparato magistrale o Formula magistrale: Medicinale preparato
in farmacia in base ad una prescrizione medica destinata ad un determinato
paziente.
Sono tecnicamente assimilabili ai preparati magistrali anche tutte
le miscelazioni, diluizioni, ripartizioni, ecc., eseguite per il singolo
paziente su indicazione medica.
La prescrizione medica deve tenere conto di quanto previsto dall'articolo
5 del decreto legge 17 febbraio
1998, n. 23 , convertito in legge con modificazioni dall'articolo 1,
comma 1, legge 8 aprile 1998, n. 94 di Conversione in legge, con modificazioni,
del decreto-legge 17 febbraio 1998, n. 23, recante disposizioni urgenti
in materia di sperimentazioni cliniche in campo oncologico e altre misure
in materia sanitaria.
Preparato officinale o Formula officinale: Medicinale preparato
in farmacia in base alle indicazioni di una farmacopea e destinato ad essere
fornito direttamente ai pazienti che si servono in tale farmacia.
Scala ridotta: Numero di ``preparati'' eseguibili dal farmacista.
La consistenza numerica, compatibilmente con la stabilità del
preparato stesso, è quella ottenibile da una massa non più
grande di 3000 grammi di formulato.
Per i preparati soggetti a presentazione di ricetta medica la consistenza
numerica deve essere documentata sulla base delle ricette mediche (copie
o originali) presentate dai pazienti. Il farmacista può procedere
ad una successiva preparazione di una formula officinale purché
la ``scorta'' non superi comunque la consistenza numerica prevista dalla
scala ridotta.
Responsabile: Colui che ha il compito di eseguire e/o tenere
sotto controllo una attività. Secondo la tipologia e il carico di
lavoro della farmacia, possono esistere vari livelli di responsabilità,
in modo da avere una piramide in cui i gradi inferiori (operativi) rendicontano
al livello immediatamente superiore (gestionale) e questo all'apice, costituito
sempre dal responsabile generale (farmacista titolare o direttore).
|